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    La struttura è ospitata in un antico edificio rurale ristrutturato, immerso nel verde della campagna emiliana, in provincia di Parma,
    e riporta gli ospiti alle antiche atmosfere della tradizione contadina del territorio.

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    Osteria dei Servi Fuori le Mura
    Via Secchia, 2 43056 Torrile (PR)

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    Quello di Masone è il labirinto più grande del mondo e nasce a Fontanellato, in provincia di Parma, un borgo ricco di storia e cultura. L’idea è di Franco Maria Ricci, editore, designer, collezionista d’arte, e nasce da una promessa da lui fatta allo scrittore argentino Jorge Luis Borges nel 1977, affascinato da sempre dal simbolo del labirinto, considerato anche una metafora della condizione umana.
    Il labirinto è fatto di bambù e rappresenta anche un lascito a quel tratto di Pianura Padana comprendente Parma, il suo contado e le città vicine. Ricci ha scoperto la sua passione per il bambù negli Anni ’80. Ha piantato in questi anni più di 20.000 bambù e, nel parco, se ne possono trovare circa 20 specie differenti, da quelle nane a quelle giganti.
    Il labirinto è un luogo multiforme e originale, a partire dall’architettura dell’intero progetto. Tre sono le forme del labirinto classico: quella del labirinto romano, suddivisa in quartieri, con quattro labirinti intercomunicanti e con angoli retti; quella del labirinto cristiano a undici spire, e quella cretese a sette spire.
    Ricci ha scelto di ispirarsi alla forma di labirinto romano, rielaborandola e introducendo delle piccole trappole: biv� e vicoli ciechi, che in quelli originali, rigorosamente univiari, non c’erano.
    Il perimetro è a stella, una forma che compare per la prima volta nel Trattato di architettura del Filarete, e in seguito fu adottata da Vespasiano Gonzaga a Sabbioneta e dalla Repubblica veneta a Palmanova nel Friuli Venezia Giulia.
    All’interno del labirinto, che racchiude 3 chilometri di percorsi, c’è anche una cappella a forma di piramide, a testimonianza dell’antico legame tra i labirinti e la Fede. Sul pavimento di questo edifico è raffigurato un labirinto come un continuo richiamo tra esterno e interno.
    Fontanellato, con il suo splendido centro storico, la Rocca Sanvitale e gli affreschi del Parmigianino, racchiude in sé uno straordinario patrimonio artistico.
    Ad affascinare Ricci, oltre alla vicinanza ad un luogo così ricco di bellezza, è anche l’affetto per la natura campestre della zona, in particolare la tenuta Masone, che appartiene alla sua famiglia da generazioni.
    Il labirinto rappresenta soprattutto un dedalo elegante e suggestivo. Un luogo di cultura, disteso su otto ettari di terreno, da lui progettato con gli architetti Davide Dutto, che ha progettato la geometria del parco e Pier Carlo Bontempi, che ha eseguito gli edifici.


    Il Castello di Torrechiara fu ricostruito tra il 1448 e il 1460 da Pier Maria Rossi in onore dell’amata Bianca Pellegrini e domina la campagna parmense dalla cima di una collina.
    La struttura conserva perfettamente la sua mole di epoca tardo medievale a forma quadrata, compresa tra quattro torri e cortina muraria merlata. Vi si accede tramite una lunga entrata coperta che conduce al cortile d’onore, dove è collocata la piccola chiesa di San Nicomede, il cui portone è borchiato con i monogrammi di Bianca e Pier Maria.
    All’interno, l’antica cucina, la stanza di Giove, dei Paesaggi, della Vittoria, del Pergolato, degli Angeli, del Velario e degli Stemmi presentano affreschi realizzati in epoca sforzesca da Cesare Baglione.
    Al piano superiore spicca la sala Degli Acrobati, decorata da artisti della scuola del Baglione e dal Paganino.
    Particolare attenzione merita la Camera D’Oro,che deve il suo nome alle foglie di oro zecchino che un tempo rivestivano le formelle alle pareti. La stanza conserva ancora oggi un raro ciclo di affreschi attribuito a Benedetto Bembo raffigurante scene del rituale dell’amore cavalleresco e la celebrazione del legame tra Bianca e Pier Maria. Vi si riconoscono gli stemmi dei due amanti, due cuori con frasi che testimoniano l’eternità del loro amore terreno.
    La Camera d’Oro si affaccia su un ampio loggiato realizzato a fine Quattrocento, quando il castello perse le originarie funzioni militari e si trasformò in dimora.


    Conosciuta dapprima come Oasi Lipu di Torrile, dal 2010 l'Oasi è diventata la "Riserva naturale di Torrile e Trecasali" con un'estensione totale di 110 ettari e l'inclusione dei fontanili di Viarolo. Dal 2011 la Lipu collabora con Provincia Parma ed Ente di gestione Parchi Emilia occidentale per le attività gestionali.
    Riserva e Oasi sono comprese all'interno di una più ampia zona di tutela, inserita nell'elenco dei SIC e ZPS della Rete Natura 2000. In particolare, l'Area protetta tutela una zona umida localizzata alla sinistra del Torrente Parma.
    Nell'ambiente dell'ecosistema palustre, in pochi anni sono state osservate più di 300 specie di Uccelli. Il periodo migliore per l'osservazione è la primavera, quando dai capanni di osservazione si possono avvistare le colorate Sgarze e le Anatre. Inoltre durante le migrazioni è possibile osservare stormi anche numerosi di Germano Reale, Mestolone, Fischione, Codone, Alzavola, Marzaiola, Moriglione e Canapiglia.
    La specie che in primavera attira maggiormente l'attenzione dei visitatori è il Cavaliere d'Italia, inconfondibile per le lunghissime zampe rosse, il piumaggio bianco e nero e il becco sottile.
    Gli itinerari dell'area attrezzata della Riserva Naturale si sviluppano lungo percorsi su terra battuta e polvere di frantoio, accessibili ai disabili, che portano ai 6 capanni di osservazione. Inoltre è presente un centro visite con sala conferenze, aule didattiche, gazebo in legno e pannelli didattici, che fanno parte del nuovo Centro per il turismo naturalistico e l'educazione ambientale.

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